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La conferenza dei muli n. 2

  • Immagine del redattore: Mules Qui peut
    Mules Qui peut
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min


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Eccoci di nuovo qui per un breve riepilogo dopo quattro giorni nell'Inner Mulardie, la zona geografica più antica, tradizionale e ricca di storia...


Altre riunioni, nuovi incontri e meravigliose transizioni dal virtuale al reale: adoriamo questi momenti!



Mule Qui Peut ha parlato per primo per presentare l'associazione, ma anche per presentare il piccolo mondo dei muli ricreativi, ancora in gran parte sconosciuto ai grandi della tradizione mulicola.


Durante le discussioni e le presentazioni, abbiamo anche incontrato le quattro principali associazioni tradizionali:


  • il Registro dei Muli del Poitou,

  • il Registro dei Muli dei Pirenei,

  • la Federazione degli Allevatori di Muli Alpini,

  • e la giovane Associazione dei Muli del Massiccio Centrale.


Che piacere rivedere Olivier Courthiade, incontrare finalmente Émile Brager e ascoltare Manu Bigarnet!


Per quanto riguarda l'organizzazione, Éric Rousseaux ha fatto un lavoro eccellente; gli abbiamo reso un omaggio speciale, tra gli esperti... E che concetto affascinante sono queste Conferenze sui Muli! Lunga vita alle Conferenze e grazie, Éric, per questo grande successo!


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Un grande ringraziamento va anche al CREGEN (Conservatorio delle Risorse Genetiche): efficiente, cordiale e attento, ha regalato a ogni relatore una magnifica borsa di tela piena di tesori: un libro, una targa in ghisa, una birra, qualcosa per prendere appunti... fantastico! E che dire dell'Istituto Agrario Luçon-Pétré? Stesso spirito: gentilezza, gentilezza, grazie per i bellissimi bouquet che gli studenti di floricoltura del CAP hanno regalato ai relatori e, infine, un grande ringraziamento ai cuochi e al personale di cucina per aver lavorato tutto il weekend per il nostro immenso piacere.


Momenti salienti


Per noi, diversi momenti salienti: la nostra presentazione, innanzitutto, senza una sola parola fuori posto (nonostante la velocità con cui parlavo 😅). Venticinque minuti sono pochi, ma intensi!

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E poi c'è la tavola rotonda: ne chiediamo sempre di più ogni anno! L'argomento: la differenza nell'addestramento tra muli e cavalli, guidata dall'esperta Caroline Charpentier: un'altra meravigliosa scoperta!


Alcuni punti chiave:


I muli sono più indipendenti dei cavalli, e lo sono fin da piccoli.


Imparano più velocemente, secondo Manu Bigarnet (che non abbiamo incontrato, e ce ne pentiamo!) e Didier Bernard (che, dal canto suo, è un esperto nel suo campo 😄).


Non esiste un metodo universale: ogni mulo è diverso. Questo rafforza il nostro approccio "a cassetta degli attrezzi", in cui ci adattiamo a ogni individuo.


In caso di rifiuto o conflitto, la domanda giusta rimane: "Come sto oggi?" (un argomento di studio molto ampio...).


E dopo la discussione con il pubblico esperto, non è stata evidenziata alcuna differenza tra muli e cavalli: una semplice questione di gusti.


Infine, si è parlato anche di svezzamento e metodi di gestione, in un'atmosfera amichevole e piena di risate.


Abbiamo anche avuto l'opportunità di scoprire cos'è un trittico: una cavalla, un asino e un mulo! Questo crea il collegamento 😄



Durante il nostro soggiorno, abbiamo visto animali magnifici e incontrato professionisti appassionati, orgogliosi di perpetuare la loro eccezionale esperienza.


In breve, quattro giorni arricchenti, istruttivi e stimolanti.


Un grande ringraziamento a tutti coloro che lavorano per mantenere viva la cultura del mulo, dal passato al futuro. Come in ogni paese, il Mulardie vive in coloro che ne tramandano la storia; un paese che sa che le sue radici rimangono stabili e forti.

 
 
 

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