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Teoria vs esperienza: un dibattito sempre rilevante

  • Immagine del redattore: Mules Qui peut
    Mules Qui peut
  • 5 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Dopo una discussione con CHATGPT sull'abuso di animali, l'ovvietà è tornata a me: il confine tra teoria e esperienza è talvolta un abisso.


Nell'universo digitale, il minimo schiaffo dato un mulo è considerato immediatamente abusi. Da un punto di vista teorico, questo viene mantenuto: la benevolenza deve avere la priorità.


Ma cosa fare quando un mulo da 800 kg ti schiaccia il piede?


Secondo l'IA: "Entra in contatto protetto, quindi empjja delicatamente da una parte per andarsene.


In pratica ... è già l'ospedale garantito per curare le fratture multiple.

Questo aneddoto mi ha fatto sorridere, ma illustra perfettamente il divario tra ragionamento logico e realtà sul campo. I due non si oppongono necessariamente: la teoria lancia luce, fornisce punti di riferimento, imposta i principi essenziali (come il rifiuto della violenza). Ma a volte diventa cieco ai limiti fisici, ai riflessi del corpo, al pronto soccorso del momento.




Troviamo questa tensione in molte aree:


  • Teoria contro terreno

  • Conoscenza di fronte all'esperienza

  • Intelletto del corpo



Con i muli, questo divario è abbagliante. L'educazione di un animale da 800 kg non è un'equazione astratta. È una lotta in mischia, una relazione di adattamento permanente, in cui l'istinto, la presenza fisica e l'esperienza concreta hanno entrambi i concetti.


La teoria è uno strumento prezioso. Ti consente di avanzare con maggiore consapevolezza, per evitare errori del passato, di offrire cornici etiche. Ma diventa pericoloso quando si congela in ideologia, si separa dalla realtà, a rischio di condannare quella che è semplicemente una riflessione vitale o un adattamento pratico.


Il nostro ruolo, come Muletri, è proprio quello di mantenere questo legame tra pensiero e azione.


Ricorda che l'esperienza vissuta è ancora insostituibile. Accetta che a volte la teoria deve essere piegata prima della materia, del peso, del movimento, dell'esperienza del corpo.




Perché in fondo, il mulo non è un concetto. È una presenza concreta, impegnativa e terribilmente formativa. Ci insegna, in ogni momento, che a volte l'esperienza vale mille teorie.

 
 
 

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